Campero, l’hamburger spagnolo

campero malagueño

Il panino “campero” non è un semplice panino per gli abitanti di Malaga, ma un piatto da essere addirittura candidato al piatto tipico di Malaga, concorso che ha vinto l’espeto di sardina come potete leggere in questo articolo: “El espeto” è il piatto tipico di Malaga.

La pagnotta utilizzata non è la classica pagnotta  che si compra ai supermercati ma dovete cercarla nei pochi panettieri rimasti in città, ed è da questa pagnotta che il panino prende il suo nome, infatti campero ricorda il termine campesino, ovvero contadino e questo pane sembra essere uno di quei pani proprio da contadino vistala sua robusta consistenza pronta ad ospitare carni arrosto.

Ingredienti:

1 pagnotta di pane campero
2 peperoni verdi
3 Filetti molto fini di lombo di maiale
1 foglia di lattuga
1 pomodoro
Maionese
1 fetta di formaggio
Olio extravergine di oliva
Sale

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“El espeto” è il piatto tipico di Malaga

espeto-de-sardines

I lettori di SUR.es (quotidiano andaluso) ha decretato: “el espeto” (spiedo) di sarde è il piatto tipico malaghegno, più del gazpachuelo e del campero.
Sardine fresce, un pizzico di sale grosso e il punto giusto di cottura alla brace. Questo è il sapore di Malaga, o almeno così hanno decretato in sondaggio social i lettori del SUR attraverso l’hashtag #platosdeMálaga.

Un buono spiedo di sardine in riva al mare, in un chiringuito, è un’immagine evocatrice tipicia di Malaga. La seguente foto l’ho scattata durante le mie passeggiate sul lungo mare Paseo Antonio de Machado Leggi tutto ““El espeto” è il piatto tipico di Malaga”

Come preparare degli sfiziosi flamenquines

flamenquin_lomo

Quanta cultura, storia e tradizione si nascondono dietro la cucina! Il cibo non è solo gusto, ma anche un patrimonio culturale da preservare e tramandare. Vi siete mai chiesti perché i cibi hanno determinati nomi? Perché, ad esempio, la pizza si chiama pizza o la cassata si chiama cassata? Ebbene, oggi vi propongo un piatto che ha un nome molto buffo, i flamenquines! Si tratta di un piatto tipico della città andalusa di Córdoba, anche se le sue origini risalgano al piccolo comune di Andújar, sempre nella regione andalusa, nella cucina del bar di Don Manuel Gavilán Mena, o più affettuasamente chiamato Manolo. E sembra che il suo nome si dovuto al colore dorato del piatto, che ricordava il colore dorato dei fiamminghi giunti in Spagna con l’imperatore Carlo V. Altri, invece, sostengono che il nome derivi dall’espressione flamenquín, che significa lungo. Chissà da che parte sta la verità, ma sicuramente i flamenquines sono un piatto assolutamente da gustare! Cosa sono??? Degli involtini di carne, con prosciutto e formaggio, panati e fritti! Detto così, potrebbero farci pensare ai nostri cordon bleu, ma vi sbagliate! La particolarità sta appunto nella forma, appunto allungata, che li rende molto sfiziosi e si prestano bene ai cibi da tapas. E poi gli ingredienti, tipici. Leggi tutto “Come preparare degli sfiziosi flamenquines”

Conosciamo gli ingredienti: il lomo de cerdo

Lomo de cerdo, lonza di maialeUno dei tagli di carne molto utilizzati nella cucina spagnola è il lomo de cerdo, che corrisponde alla nostra lonza di maiale e ha una forma cilindrica. Il lomo viene utilizzato in diversi modi. Si può preparare fritto o alla piastra, con un contorno di patatine, ma viene anche fatto stagionare e utilizzato come insaccato, tanto che si può trovare nelle salumerie.

Un’altra preparazione tipica è il lomo en adobo, ovvero con un condimento che viene aggiunto attorno al taglio di carne e che è composto da paprica, sale, origano e aglio in abbondanza, e che gli conferisce un particolare colore rosso. Il lobo en adobo viene molto utilizzato per condire i montaditos de lomo, ovvero dei piccoli panini che sono molto famosi in Spagna e che vengono serviti come tapas in moltissima bar spagnoli. Per prepararli, il lomo viene tagliato a fette e passato in padella con un po’ di olio d’oliva per qualche minuto e poi messo in mezzo al panino, semplice oppure aggiungendo del queso fundido, ovvero formaggio che si scioglie facilmente con il calore.

Papas arrugadas con mojo picón

Casa Julio!

Nel centro di Madrid, o meglio nel cuore del barrio Malasaña in calle Madera, si trova Casa Julio, un piccolo locale rinomato soprattutto per le buonissime croquetas. Io l’ho scoperto grazie alla mia Lonely Planet, ma sono dovuta tornarci più volte perché era sempre pieno e non trovavo mai un posto. Per una volta sono stata fortuna e sono riuscita a gustare le buonissime croquetas. Ciò che però ha attirato più la mia attenzione sono state le papas arrugadas con mojo picón, ovvero patate bollite con una salsetta piccante niente male. Ovviamente tornata a casa cerco notizie sul piatto, che scopro essere tipico delle Canarie, così come scopro pure che il mojo picón è solo una delle tante salse con cui si accompagnano las papas. Ma se vi piace il piccante, dovete assolutamente gustare questa salsetta, che viene chiamata anche mojo rojo, poiché esiste anche la variante verde, di cui vi daremo la ricetta prossimamente.

Preparare le patate è piuttosto semplice. Basta prendere un kg di patate di piccole dimensioni e metterle a bollire con tutta la buccia in un pentolone pieno d’acqua con una bella quantità di sale, circa due pugni. Una volta che le patate saranno pronte, bisogna scolarle e rimetterle nel pentolone sul fuoco in modo che si asciughino e perdano l’acqua che hanno assorbito. Ovviamente la buccia diventerà rugosa, da qui il nome arrugadas.

Per il mojo picón l’ingrediente principale sono las pimientas piconas, ovvero dei peperoncini tipici delle Canarie, che si possono ovviamente sostituire con dei peperoncini di dimensioni variabile, in base alla piccantezza che si desidera.

Ingredienti:
1 testa d’aglio intera
2 pimientas piconas/ peperoncini
1 cucchiano di cumino intero (o eventualmente in polvere)
1 peperone rosso grande
1 cucchiaio di peperoncino in polvere
20 ml di aceto
140 ml di olio d’olio extravergine
sale grosso qb

Prima di procedere alla preparazione, bisogna pulire i peperoncini e il peperone eliminando i semini. Io consiglio anche di pulire l’aglio, eliminando la parte centrale, in maniera tale che il sapore sia più leggero e non fastidioso.
La preparazione tipica delle Canarie avviene con il mortaio. Bisogna pestare l’aglio, i peperoncini, il cumino, il cucchiaio di peperoncino in polvere e il sale, fino a far formare una salsetta. In seguito si aggiunge il peperone e a poco a poco si versano l’aceto e l’olio, fino a formare una salsa un po’ densa. Se il sapore risulta troppo piccante, si può aggiustare aggiungendo dell’acqua.
Ovviamente tutta la preparazione può essere eseguita anche col frullatore elettrico, risparmiando un po’ di tempo e di forze 🙂

Qué aprovechéis!

Buoneeee!

Conosciamo gli ingredienti: chorizo e salchichón

La Spagna possiede una grande varietà di prodotti tipici, soprattutto a livello di salumi.

Uno dei salumi, o meglio embutidos, più diffusi è sicuramente il chorizo, che può capitarvi di assaggiare come tapas in qualsiasi parte di Spagna. La prima volta che mi sono ritrovata davanti un tagliere di salumi, mi sono letteralmente confusa fra i vari nomi, più che altro perché insistentemente cercavo di associarli a qualche prodotto italiano. Ma la verità è che è impossibile fare dei paragoni fra le varie cucine, perché se è vero che esistono dei piatti molto simili, è altrettanto vero che ogni Paese ha i propri ingredienti e coltiva dietro quel piatto le proprie tradizioni. Quindi, per favore, non pensate che il chorizo sia semplicemente un salame! Ricettaspagnola.it vuole spiegarvi quali sono i principali embutidos spagnoli e oggi ci dedichiamo a conoscere il chorizo e il salchichón!

Per quanto riguarda il chorizo, che si legge “cioriso”, cominciamo col dire che l’origine del termine è incerto, ma potrebbe derivare dal latino salsicium. É un salume che viene fatto stagionare all’aria aperta e in ambienti umidi, composto principalmente da carne di maiale grossolanamente trita e macinata con l’aggiunta del pimentón, ovvero della paprica spagnola (la paprica viene essenzialmente prodotta in due regioni spagnole: Extremadura a Comarca de la Vera, tanto che si chiama pimentón de la Vera, e nella provincia di Murcia). È proprio la presenza della paprica che dona al chorizo il caratteristico colore rosso che lo distingue dagli altri salumi. Il chorizo lo troverete tagliato a fettine come tapas, ma viene utilizzato nella cucina spagnola in tantissimi piatti, ma soprattutto nelle zuppe. Un altro modo per cucinarlo è semplicemente friggendolo: una vera e propria bomba calorica, ma sicuramente buonissimo! Ne esistono diverse varietà, a seconda della zona in cui viene prodotto: la varietà più famose sono quelle de La Rioja e di Pamplona, ma ve ne sono altre e ciò che varia è il grado di tritatura della carne e la quantità di paprica utilizzate.

Chorizo!

Il salchichón, che si legge salciciòn, è quello che più assomiglia al nostro salame e viene utilizzato soprattutto come tapas o per imbottire i panini. Leggi tutto “Conosciamo gli ingredienti: chorizo e salchichón”

Come preparare le Papas asadas spagnole

PAPA,
te llamas
papa
y no patata,
no naciste castellana:
eres oscura
como
nuestra piel,
somos americanos,
papa,
somos indios.

Pablo Neruda

Si tratta di alcuni versi di un’ode che il poeta cileno scrisse e che si chiama appunto Oda a la Papa.
Ah, le patate! Questo fantastico tubero che proviene dal Perù, dal Messico e dal Cile e che i nostri cari cugini spagnoli portarono in Europa intorno al 1570. Il terzo alimento più consumato al mondo, dopo il riso e il mais, tanto che nel 1971 a Lima è stato istituito il CIP, Centro Internazionale della Patata, che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo e l’esportazione della patata e che raccoglie più di 5000 varietà di patata. Un alimento che è parte fondamentale della cucina di tutto il mondo e che è largamente consumato, tanto che esiste un proverbio che dice “chi mangia patate non muore mai”, giacché sembra possedere proprietà curative in numerosi casi.

E gli spagnoli, gli spagnoli, sanno bene come cucinarle, le patate. Tortilla di patate, patate fritte accompagnate da tutti i tipi di salsa possibile e chi ne ha più ne metta. Ma ce n’è una che le batte tutte, ma che non è facile trovare dappertutto, purtroppo. La papa asada! Quell’enorme patata cotta in forno e ripiena di mille cose buonissime, della serie che mangi una papa asada e puoi morire felicemente.

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Polpo alla gallega o alla galiziana

piatto di polpo gallega galiziana

Il polpo alla gallega (che ricordiamo, si legge gagliega) in Galizia, regione in cui questo piatto ha origine, si chiama anche polbo á feira (in Galizia si parla gallego, quindi lo chiamano polbo e non pulpo) perché viene preparato per i giorni di festa quale può essere il periodo della feira appunto. La feira (in spagnolo feria) è un periodo di 5 giorni circa in cui tutta la città si ferma e festeggia e corrisponde all’italica fiera.

Ingredienti (4 persone)

  • 1 polpo di 2 kg
  • ½ kg di patate
  • 2 decilitri di olio di oliva extra vergine
  • 2 cucchiaini di paprika
  • 2 cucchiaini di peperoncino
  • Sale grosso

Procedimento:
Prima cucinare il polpo bisogna rammollirlo o battendolo diverse volte o congelandolo un paio di giorni affinché i nervi si rilassino.
Mettiamo al fuoco una pentola con acqua e cipolla e quando comincia a bollire si mette a mollo anche il polpo. Durante la cottura bisogna asustar il polpo, ovvero tirare fuori e rimettere in acqua almeno 3 volte il polpo in modo che la pelle non si stacchi.
Il tempo di cottura dipende dalle dimensioni del polpo, per esempio, 2 kg normalmente si cucina abbastanza in 50 minuti.
UNa volta cotto ritiriamolo dal fuoco, tappiamo la pentola e lasciamo riposare 15 minuti per evitare che si stacchi la pelle.Nella stessa acqua in cui abbiamo cotto il polpo cuociamo le patate pelate tagliate a rondelle.
Quando saranno cotte leviamole dall’acqua e mettiamole da parte.
Per servirlo dobbiamo primo tagliare il polpo a dadi, mescolarlo con le patate e poi aggiungere un filo d’olio, peperoncino dolce e piccante e sale grosso.

Ricetta di “revuelto” con champignon e porro

revuelto de champiñones con puerros

Il revuelto, che potremmo tradurre come “rigirato” ha alla sua base le uova che sono appunto rigirate in padella, rompendosi e assomigliando alle uova strapazzate.
Il revuelto però non è quasi mai di suolo uovo ma si può condire in tantissime maniere e in questo articolo illustreremo come fare un revuelto con funghi champignon e porro.

Ingredienti

  • 6 uova
  • 30 gr di funghi champignon
  • un mazzetto di porri
  • una cipolla fresca
  • 2 spicchi d’aglio
  • prezzemolo
  • olio d’oliva
  • sale

Preparazione:

Puliamo e tagliamo il porro in bastoncini di ugual misura che andranno sbollentati in un pentolino con un po’ d’acqua bollente con sale, bastano solo 2 minuti.

Tagliamo la cipolla fina fina e soffriggiamola insieme a l’aglio tritato. Quando la cipolla e l’aglio cominciano a dorarsi uniamo i funghi puliti e tagliati.
Quando saranno cotti aggiungiamo il porro e lasciamo cuocere altri 2 minuti.

In una ciotola battiamo le uova con sale e prezzemolo e versiamolo nella padella con funghi e porro e cominciamo a rigirare finché l’uovo non si raggrumi. Questa è un’operazione che va fatta a fuoco basso o spento in moto che l’uovo non si cuocia troppo.

¡Buen provecho!

Crocchette di prosciutto

Inside a CroquetaUna ricetta molto semplice e gustosa è quella delle croquetas de jamón che si possono preparare anche semplicemente para tapear (ovvero per fare qualche tapa di apertivo o antipasto).

Le crocchette sono ripiene di besciamella e prosciutto rigorosamente crudo.

Gli ingredienti

  • 200 gr di prosciutto crudo
  • 6 cucchiai di olio d’oliva (o burro)
  • 3 cucchiai di farina
  • 2 bicchieri di latte
  • mezza cipolla
  • sale
  • un uovo
  • pan grattato
  • olio per friggere

Preparazione:

La ricetta che vi propongo può ha alla base la salsa besciamella fatta con il soffritto di prosciutto, pertanto sarà a nostro piacere fare il soffritto con il burro o con l’olio. Lo spagnolo verace non può che farlo con l’olio di oliva.
Quindi soffriggiamo la cipolla o fuoco medio e ritiriamola quando prende colore. Nello stesso olio ora possiamo tostare la farina. Aggiungere il prosciutto e quando si saranno ben integrati aggiungere il latte e girare lentamente e con una certa continuità.
Mettiamo poco sale perché già il prosciutto rilascia il suo sale.

Bisogna aspettare che la besciamella si condensi come se fosse una pasta, dopodiché si può stenderla fuori dalla pentola per farla raffreddare.
Quando sarà abbastanza fredda possiamo modellare le crocchette, impanarle con uovo e pangrattato e friggerle.

¡Buen provecho!