Idee regalo per chi ama la Spagna e la sua cucina

Il Natale si avvicina e così qual piacevole, ma a volte snervante, momento dei regali. Infatti pensare il regalo di natale giusto per lui o per lei è sempre un rompicapo che ci impegna più e più giorni. Cerchiamo di incastrare budget e passioni della persona che riceverà il nostro regalo. Ricetta Spagnola.it è il blog di chi ama la cucina spagnola ma non solo, anche la sua lingua e la sua cultura, quindi ci sentiamo in grado di darvi dei consigli utili se la vostra lei ha la passione per la terra del flamenco e della sangria!

Di seguito alcuni esempi divisi per prezzo decrescente di articoli che potete trovare su Amazon. Perché acquistare su Amazon? per ben due motivi: è possibile trovare delle offerte, e soprattutto è possibile trovare degli articoli proveniente direttamente dalla Spagna.

Ovviamente questo presuppone che ci decida in tempo, calcolando i tempi di spedizione che sono abbattuti di molto grazie ad Amazon Prime, che permette di avere il proprio prodotto a casa nel giro di 1-2 giorni.

Ecco di seguito la nostra lista:

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Come scegliere una buona paellera?

paella e paellera

La padella in cui viene cucinato paella è chiamato paella o paellera. In valenziano Paella significa appunto padella da cui il piatto prende il nome.

Materiale

La paellera è una padella (e non una pentola!) dal fondo piatto e bordi di pochi centimetri. La paellera originale è in ferro. Nei negozi sono vendute anche sotto il nome di paellera in acciaio lucido. Lo svantaggio principale è nella pulizia perché arrugginisce molto velocemente. Prima e dopo ogni utilizzo è necessario ungerla con olio in modo che non arrugginisca. Dopo la pulizia è fondamentale per asciugarli bene e conservare in un luogo asciutto. Se una paellera si arrugginisce, è possibile pulirle con una “ricette di casa” ovvero versare un po’ di Coca Cola o strofinare con una scorza di limone.
La paellera più utilizzata oggi è quella smaltata. Questa paellera nera (e nella maggior parte dei casi con piccoli puntini bianchi) non arrugginiscono e sono molto più facili da pulire. Inoltre non arrugginisce né è necessario ungerli con l’olio. Per l’uso normale si consiglia questo tipo di paella. Le paella più moderne sono smaltate con rivestimento antiaderente. Queste non arrugginiscono e il cibo non si attacca alla padella.

Dimensioni della paellera

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Come preparare degli sfiziosi flamenquines

flamenquin_lomo

Quanta cultura, storia e tradizione si nascondono dietro la cucina! Il cibo non è solo gusto, ma anche un patrimonio culturale da preservare e tramandare. Vi siete mai chiesti perché i cibi hanno determinati nomi? Perché, ad esempio, la pizza si chiama pizza o la cassata si chiama cassata? Ebbene, oggi vi propongo un piatto che ha un nome molto buffo, i flamenquines! Si tratta di un piatto tipico della città andalusa di Córdoba, anche se le sue origini risalgano al piccolo comune di Andújar, sempre nella regione andalusa, nella cucina del bar di Don Manuel Gavilán Mena, o più affettuasamente chiamato Manolo. E sembra che il suo nome si dovuto al colore dorato del piatto, che ricordava il colore dorato dei fiamminghi giunti in Spagna con l’imperatore Carlo V. Altri, invece, sostengono che il nome derivi dall’espressione flamenquín, che significa lungo. Chissà da che parte sta la verità, ma sicuramente i flamenquines sono un piatto assolutamente da gustare! Cosa sono??? Degli involtini di carne, con prosciutto e formaggio, panati e fritti! Detto così, potrebbero farci pensare ai nostri cordon bleu, ma vi sbagliate! La particolarità sta appunto nella forma, appunto allungata, che li rende molto sfiziosi e si prestano bene ai cibi da tapas. E poi gli ingredienti, tipici. Leggi tutto “Come preparare degli sfiziosi flamenquines”

La sopa, ovvero la zuppa castigliana

Uno dei piatti tipici della cucina spagnola è la sopa castellana, ovvero la zuppa castigliana o zuppa d’aglio. Qualsiasi parte della Spagna visiterete, non sarà difficile trovarla come piatto nei menù dei ristoranti in cui andrete. Io l’ho assaggiata e, anche se quando l’ho vista sono rimasta un attimo perplessa per l’aspetto, vi posso assicurare che l’ho trovata veramente buona e molto gustosa. Ed è anche semplicissima da preparare! Nell’antichità questo la zuppa castigliana costituiva un ottimo spuntino mattutino, giacché si usava fare colazione all’alba con un caffè e, dopo qualche ora di lavoro, si mangiava la zuppa per riprendere le forze. Non essendo un piatto a base di carne, costituisce anche uno dei piatti principali del periodo di quaresima in alcune parti della Spagna, soprattutto nella zona madrilena, dove la zuppa prende il nome di sopa de ajo madrileña. C’è anche un drammaturgo che ha dedicato un poema alle virtù della zuppa, Ricardo de la Vega, vissuto fra ‘800 e ‘900 a Madrid!

Sopa castellana

Siete virtudes
tienen las sopas
quitan el hambre,
y dan sed poca
Hacen dormir
y digerir
Nunca enfadan
y siempre agradan
Y crían la cara
colorada.

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Come preparare le Papas asadas spagnole

PAPA,
te llamas
papa
y no patata,
no naciste castellana:
eres oscura
como
nuestra piel,
somos americanos,
papa,
somos indios.

Pablo Neruda

Si tratta di alcuni versi di un’ode che il poeta cileno scrisse e che si chiama appunto Oda a la Papa.
Ah, le patate! Questo fantastico tubero che proviene dal Perù, dal Messico e dal Cile e che i nostri cari cugini spagnoli portarono in Europa intorno al 1570. Il terzo alimento più consumato al mondo, dopo il riso e il mais, tanto che nel 1971 a Lima è stato istituito il CIP, Centro Internazionale della Patata, che ha lo scopo di promuovere lo sviluppo e l’esportazione della patata e che raccoglie più di 5000 varietà di patata. Un alimento che è parte fondamentale della cucina di tutto il mondo e che è largamente consumato, tanto che esiste un proverbio che dice “chi mangia patate non muore mai”, giacché sembra possedere proprietà curative in numerosi casi.

E gli spagnoli, gli spagnoli, sanno bene come cucinarle, le patate. Tortilla di patate, patate fritte accompagnate da tutti i tipi di salsa possibile e chi ne ha più ne metta. Ma ce n’è una che le batte tutte, ma che non è facile trovare dappertutto, purtroppo. La papa asada! Quell’enorme patata cotta in forno e ripiena di mille cose buonissime, della serie che mangi una papa asada e puoi morire felicemente.

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Semana Santa spagnola

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Una delle più belle esperienze da vivere in Spagna è sicuramente il periodo della Semana Santa, siate credenti o meno. Per chi ama viaggiare e conoscere non solo i luoghi, ma anche le tradizioni e la cultura dei posti che visita o in cui vive da “ospite”, per chi ha la curiosità di fare nuove esperienze, il periodo della Pasqua è uno dei migliori per visitare la Spagna. Le processioni che si riversano per strada per tutta la settimana, non possono essere considerate solo come mera espressione religiosa, ma si intrecciano con la tradizione e l’arte dando vita a momenti di condivisione religiosa a cui partecipa tutta la cittadinanza con devozione e rispetto. Le strade si riempiono e si trasformano in un palcoscenico in cui sfilano decine e decine di confraternite, ciascuna con il proprio costume, i propri colori e le proprie immagini da contemplare.

Una festa unica, con caratteristiche diverse nei vari angoli della Spagna. Come a Hellín, in provincia di Albacete, dove il momento più importante è costituito dalla Tamborada: 20.000 tamburi che riempiono con il loro suono le strade del luogo. Per la Semana Santa in Valladolid l’evento principale è costituito dal “sermone delle sette parole”, ovvero il sermone sulle ultime frasi che Gesù pronunciò prima di morire in croce, recitato nella Plaza Mayor della città e preceduto dall’annuncio dato da parte delle confraternite, che si spostano a cavallo lungo la città per invitare i cittadini ad ascoltare il sermone. Chi, invece, conosce e ha vissuto la magia di Granada non può non immaginare le bellezze delle varie processioni che attraversano il quartiere di Albaicín con lo sfondo dell’Alhambra. Una delle più importanti a livello turistico è quella di Málaga, come pure quella di Siviglia. A Málaga le confraternite che si riversano per la città sono più di 40: ciascuna di esse ha il proprio costume e il proprio colore che le contraddistingue le une dalle altre, e l’ elemento maggiormente caratteristico è il cappuccio a punta, sotto i quali sfilano sia uomini che donne, che rappresenta i penitenti o nazareni. Durante la Semana Santa le strade della città si trasformano in una vera e propria passerella, nelle quali le confraternite sfilano con immagini e statue sacre, riccamente ornate. Anche i bambini sono partecipi della processione, raccogliendo la cera che i penitenti regalano loro dai loro ceri, giungendo al giorno della Pasqua con una palla di cera di diverse dimensioni, a seconda della loro partecipazione alle processioni. In alcune strade, più piccole, le confraternite passano una per volta; in altre, molto più grandi, come la Alameda Principal, le confraternite si incrociano e ai bordi della strada vengono sistemate delle sedie che permettono di godersi lo spettacolo. La tradizione è fortemente sentita da tutti i malagueñi, che approfittano dell’occasione per indossare gli abiti tipici; ma costituisce anche un’attrazione che attira centinaia di turisti provenienti da tutte le parti del mondo.

La Feria de Málaga

bailando

La Feria di Agosto, meglio conosciuta come Feria di Malaga per i non malagueñi, è uno degli eventi più famosi della città andalusa e di tutta la Costa del Sol visto che questa festa cade per il periodo più turistico in assoluto: il ferragosto.

La feria di agosto commemora la presa della città da parte dei Re Cattolici nel 18 agosto 1487, dedicata alla Vergine della Vittoria e pertanto incentro la festa nel giorno della Madonna il 14 agosto

La feria è uno spettacolo che dura una settimana (quest’anno dal 12 al 20 agosto) e pervade la città intera, con musica, canti e numerose altre attività.
Ovviamente ci sono funzioni religiose e processioni speciali, ma anche concerti con ospiti di fama internazionale e eventi culturali, ma la vera attrattiva si dive tra “Feria de día” e la “Feria de noche“, la prima avviene nel pieno centro e di giorno con casette di legno in cui si può ballare e bere sin dalle 10 del mattino, ed è qui che le signore sfoggiano i loro bei vestiti colarati e i loro ventagli in danze flamencheggianti, mentre la feria de noche si svolge di sera fuori la città nel “recinto ferial“, grazie ad un’oranizzazione ad hoc dei mezzi di trasporto pubblici, in cui ci si può perdere tra una peña (casetta di circoli, associazioni o comunque luoghi di aggregazione) e un’altra grazie all’alcol e alla musica. Non manca nella feria de noche uno spazio riservato al botellon!
Dentro il recinto ferial inoltre sono presenti le giostre tipiche di ogni fiera.

Per gli amanti della tavola la feria de Malaga è importante sapere che solo in quel periodo è possibile trovare in commercio il Cartojal, vino liquoroso e dolce (tipo moscato bianco) dall’etichetta rosa che sovrasta in ogni supermercato e angolo della città e che offre allegria alla città, infatti uno dei classici souvenir venduti in quei giorni e il bicchierino da appendere al collo per essere sempre pronti a beber!

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