Come scegliere una buona paellera?

paella e paellera

La padella in cui viene cucinato paella è chiamato paella o paellera. In valenziano Paella significa appunto padella da cui il piatto prende il nome.

Materiale

La paellera è una padella (e non una pentola!) dal fondo piatto e bordi di pochi centimetri. La paellera originale è in ferro. Nei negozi sono vendute anche sotto il nome di paellera in acciaio lucido. Lo svantaggio principale è nella pulizia perché arrugginisce molto velocemente. Prima e dopo ogni utilizzo è necessario ungerla con olio in modo che non arrugginisca. Dopo la pulizia è fondamentale per asciugarli bene e conservare in un luogo asciutto. Se una paellera si arrugginisce, è possibile pulirle con una “ricette di casa” ovvero versare un po’ di Coca Cola o strofinare con una scorza di limone.
La paellera più utilizzata oggi è quella smaltata. Questa paellera nera (e nella maggior parte dei casi con piccoli puntini bianchi) non arrugginiscono e sono molto più facili da pulire. Inoltre non arrugginisce né è necessario ungerli con l’olio. Per l’uso normale si consiglia questo tipo di paella. Le paella più moderne sono smaltate con rivestimento antiaderente. Queste non arrugginiscono e il cibo non si attacca alla padella.

Dimensioni della paellera

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Ricetta del Gazpachuelo malaghegno

foto gazpachuelo

Un sondaggio del quotidiano SUR ha decretato l’espeto de sardinas il piatto più importante di Malaga, battendo il gazpachuelo e il campero. Ma cosa è il gazpachuelo? vediamo immediatamente gli ingredienti per 4 persone:

  • 350 g di nasello
  • 350 g di merluzzo rosa
  • 250 g di gamberi
  • 2 patate
  • 1 uovo
  • 1 limone
  • Olio extravergine di oliva
  • sale

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Una torta catalana, la “Coca de Sant Joan”

coca de san joan

La ricetta della Torta “Coca de Sant Joan” (San Juan) ci è stata richiesta direttamente sulla nostra pagina facebook, se anche tu sei stato in spagna e hai mangiato qualcosa di cui vorresti tradotta la ricetta, ti basta commentare questo post.

Per leggere la ricetta clicca su: Leggi tutto “Una torta catalana, la “Coca de Sant Joan””

Ricetta di “revuelto” con champignon e porro

revuelto de champiñones con puerros

Il revuelto, che potremmo tradurre come “rigirato” ha alla sua base le uova che sono appunto rigirate in padella, rompendosi e assomigliando alle uova strapazzate.
Il revuelto però non è quasi mai di suolo uovo ma si può condire in tantissime maniere e in questo articolo illustreremo come fare un revuelto con funghi champignon e porro.

Ingredienti

  • 6 uova
  • 30 gr di funghi champignon
  • un mazzetto di porri
  • una cipolla fresca
  • 2 spicchi d’aglio
  • prezzemolo
  • olio d’oliva
  • sale

Preparazione:

Puliamo e tagliamo il porro in bastoncini di ugual misura che andranno sbollentati in un pentolino con un po’ d’acqua bollente con sale, bastano solo 2 minuti.

Tagliamo la cipolla fina fina e soffriggiamola insieme a l’aglio tritato. Quando la cipolla e l’aglio cominciano a dorarsi uniamo i funghi puliti e tagliati.
Quando saranno cotti aggiungiamo il porro e lasciamo cuocere altri 2 minuti.

In una ciotola battiamo le uova con sale e prezzemolo e versiamolo nella padella con funghi e porro e cominciamo a rigirare finché l’uovo non si raggrumi. Questa è un’operazione che va fatta a fuoco basso o spento in moto che l’uovo non si cuocia troppo.

¡Buen provecho!

Pipirrana e la freschezza è a tavola

pipirrana spagnola

La pipirrana è un’insalata di verdure i cui ingredienti principali sono il pomodoro, la cipolla, il peperone e il cetriolo. Da questo punto di vista possiamo dire che la pipirrana è una variante di gazpacho in cui i i pezzi di verdure sono a dadi anziché triturati o frullati.
Anche nella pipirrana è possibile aggiungere pezzi di pane e soprattutto uovo a pezzetti o gamberetti o tonno, a seconda delle località in cui la mangiamo.

Ovviamente il tutto va condito con olio, aceto, sale e aglio.

¡Buen provecho!

Ricetta gazpacho classico

Gazpacho
Il gazpacho è uno dei cibi più conosciuti della gastronomia spagnola e consiste in pratica nella preparazione di una zuppa.
Il gazpacho è detto anche gazpacho andaluso proprio perché si pensa che le sue origini siano della regione dell’Andalusia, la regione più calda e dove gli ingredienti principali (ortaggi e olio d’oliva) sono abbondanti, infatti la ricetta originale sembra essere stata inizialmente solo di pane, olio e aceto, nel corso degli anni i contadini lo hanno arricchito di pomodori, peperoni, cipolle e molti ortaggi e servita fredda anche se al centro della Spagna viene servita calda con la carne (la versione de La Mancha).
La zuppa fredda di verdure è stato individuato come l’unico modo che avevano i contadini andalusi di rifocillarsi adeguatamente nel periodo estivo in cui il caldo secco faceva passare la voglia di cucinare e mangiare.
Come ogni ricetta la cui origine si perde nel tempo, ogni città ha una sua propria ricetta del piatto così che potremmo organizzare anche un tour della sola Andalusia alla scoperta delle varie ricette di gazpacho, infatti a Siviglia possiamo mangiare un buonissimo gazpacho rosso, con il pomodoro, mentre a Cordoba bianco senza pomodoro, nella Sierra Morena e nella Sierra de Huelva.

La ricetta però definita come classica è composta essenzialmente da pomodoro (se il pomodoro non è molto maturo il colore del gazpacho sarà arancio anzoché rosso), cetriolo  e peperoni (dai sapori forti e dissetanti), poi cipolla e e aglio.
Il pane rende più cremosa la nostra zuppa che diventa molto simile ad una pappetta.
Dopo questa breve introduzione andiamoa a vedere come deliziare la nostra famiglia e i nostri amici con un fresco e piatto della cucina andalusa.

Ingredienti per 4 persone:
1/2 cipolla
3 spicchi di aglio
1/2 Bicchiere di aceto
1 Bicchiere di olio di oliva
2 pomodori
3 peperoni
1/2 cetriolo
4 Bicchieri di acqua
Pane (normalmente pane duro)
un pugnetto di sale

Il procedimento è semplicissimo, basta mettere tutti gli ingredienti nel frullatore, ma per una maggiore digeribilità è consigliato sbucciarli prima. Il pane va a aggiunto a piacere, a seconda che si voglia unza zuppa o una crema, e in relazione al pane regolare l’acqua.
Mettere il composto nel frigorifero e lasciare raffreddare.
Buon appetito!

Ricetta originale della Sangría

Sangria Uno degli elementi della cultura culinaria spagnola è sicuramente la sangria, un poncho di vino rosso e frutta fresca che ognuno di noi avrà bevuto durante feste estive. La ricetta originale della sangria probabilmente non esiste, ogni comunità spagnola infatti ha la sua variante ed è difficile dire quale sia quella più antica, così che possiamo essere liberi di farla nel modo che più ci piace, seguendo il procedimento che è comune a tutte. La sangria va preparata al momento di essere servita affinché l’alcool non impregni la frutta e lo zucchero della frutta non alteri il vino, gli ingredienti vanno uniti già freddi e non miscelati e fatti raffreddare insieme. Vediamo un esempio di come fare una buona sangria con pochi elementi, basta avere del buon vino rosso, arance, limone, frutti vari e un po’ di rum. Al vino rosso si deve aggiungere il succo d’arancia (due arance a bottiglia di vino), limone a fettine e frutta a pezzetti (arance, pesche, mele), aggiungere un po’ di zucchero fino a che non si smorzi l’acidità del vino, si può aggiungere ora un po’ di rum che non serve ad aumentare il grado alcolico ma a dare un ulteriore aroma alla bevanda. A seconda delle zone della Spagna si usa anche aggiungere cannella a pezzetti o chiodi di garofano. Inoltre la bevanda può essere diluita con soda o gassosa. La sangria normalmente viene servita in caraffe (jarras) con dei bastoncini di legno che servono per mescolare e aiutare la frutta a scendere lentamente quando viene versata. Una ricetta semplice per una bevanda così saporita che rischia di creare dipendenza, quindi bevete responsabilmente e… buoni festini!