Aceitadas

Per una Pasqua all’insegna dei dolci, oggi pubblichiamo la ricetta delle “aceitadas”. Tipici della provincia di Zamora, sono un dolce della tradizione della Semana Santa.

Ingredienti

500 ml di olio 
3 uova
500 gr. di zucchero
1 kg di farina
qualche goccia di essenza di anice
una bustina di lievito

 

Mescolare in un recipiente l’olio, lo zucchero, la farina e il lievito. Continuando a mescolare, aggiungere le uova e l’essenza di anice. Una volta ottenuto un composto omogeneo, lasciarlo riposare per circa mezz’ora. Preparare delle palline con l’impasto e poggiarle su una teglia, untando la superficie con l’uovo. Porre in forno preriscaldato per circa 30′ a 130°, fino a quando non raggiungono un colore dorato.

Buona Pasqua dolce a tutti 🙂

Pestiños

Si tratta di un dolce fritto di origini arabe diffuso nel sud della Spagna, in particolare dell’Andalusia. In alcune zone è un tipico dolce natalizio, mentre in altre si prepara per la Semana Santa. Assumono differenti nomi, a seconda della zona: a Salamanca si chiamano “sacatrapos”, mentre a Málaga “borrachuelos” e si mangiano tutto l’anno.

Ingredienti

250 ml di olio extra vergine di oliva
250 ml di vino bianco secco
400 g di farina
50 g di semi di sesamo tostati
15 gr di anice
un pizzico di sale
buccia d’arancia
olio di semi per friggere

In una padella far friggere l’olio d’oliva con un pezzo di buccia d’arancia (o di limone), fino a quando quest’ultima si sarà dorata. Togliere la padella dal fuoco e farlo raffreddare, aggiungendo l’anice. Una volta raggiunta la temperatura ambiente togliere la buccia. In una ciotola mescolare la farina, con il sale e il sesamo, sistemandola a fontanella e versando al centro l’olio fritto raffreddato e il vino bianco. Mescolare il composto fino ad ottenere un composto morbido, facile da lavorare con le mani.
Dopo averlo fatto riposare per circa mezz’ora, prendere l’impasto e lavorarlo. Forme e dimensioni sono diverse a seconda della zona in cui si preparano: si può stendere la pasta a sfoglia e tagliarla poi a rettangoli, oppure creare delle piccole palline da stendere sul piano e da attorcigliare. Un’altra forma molto diffusa ricorda il “cannolo” siciliano. Si friggono, quindi, in padella con l’olio caldo fino a quando saranno dorati. Una volta pronti, farli riposare per un po’ su della carta da cucina per togliere l’unto. I pestiños vanno serviti spolverati con zucchero e cannella, oppure con del miele versato sopra, fatto riscaldare brevemente in un pentolino con qualche cucchiaio d’acqua, a seconda della quantità di miele usato.

Cosa si mangia per la Semana Santa? ¡Potaje de Vigilia!

La Settimana Santa è la settimana che precede la domenica di Pasqua in cui si celebrano gli ultimi giorni della vita di Cristo in particolare la passione, la morte e la resurrezione.
Per tutta la Quaresima i cristiani fanno fioretti e non mangiano carne ma come in ogni cultura, gli eventi particolari come questi sono accompagnati da piatti particolari che si suole cucinare solo in quel periodo pertanto sono andato alla ricerca di piatti tipici della Settimana Santa e uno dei più diffusi è il Potaje de Vigilia.

Il potaje in italiano può essere tradotto con minestra e normalmente infatti la preparazione di un potaje consiste nel cuocere con abbondante acqua verdura e legumi.
Il potaje de vigilia che viene servito solitamente i venerdì di quaresima e altre le verdure contiene pezzi di baccalà sotto sale che compenserà l’apporto proteinico della carne che in questo periodo è proibita.

Per preparare questa minestra bisognerà mettere a mollo il baccalà sotto sale qualche giorno prima. Gli ingredienti che fanno parte della ministra vegetale sono ceci, spinaci, cipolla, aglio, peperoni e ovviamente olio di oliva.
In media consideriamo per 300gr di ceci e fagioli 400 gr di spinaci e 350 gr di baccalà.
Per una migliore riuscita si consiglia di cuocere prima i legumi e quando questi stanno bollendo mettere tutto il resto.

E’ possibile trovare questa minestra accompagnata da uova sode per dare maggior forza al piatto.