Cosa si mangia per la Semana Santa? ¡Potaje de Vigilia!

La Settimana Santa è la settimana che precede la domenica di Pasqua in cui si celebrano gli ultimi giorni della vita di Cristo in particolare la passione, la morte e la resurrezione.
Per tutta la Quaresima i cristiani fanno fioretti e non mangiano carne ma come in ogni cultura, gli eventi particolari come questi sono accompagnati da piatti particolari che si suole cucinare solo in quel periodo pertanto sono andato alla ricerca di piatti tipici della Settimana Santa e uno dei più diffusi è il Potaje de Vigilia.

Il potaje in italiano può essere tradotto con minestra e normalmente infatti la preparazione di un potaje consiste nel cuocere con abbondante acqua verdura e legumi.
Il potaje de vigilia che viene servito solitamente i venerdì di quaresima e altre le verdure contiene pezzi di baccalà sotto sale che compenserà l’apporto proteinico della carne che in questo periodo è proibita.

Per preparare questa minestra bisognerà mettere a mollo il baccalà sotto sale qualche giorno prima. Gli ingredienti che fanno parte della ministra vegetale sono ceci, spinaci, cipolla, aglio, peperoni e ovviamente olio di oliva.
In media consideriamo per 300gr di ceci e fagioli 400 gr di spinaci e 350 gr di baccalà.
Per una migliore riuscita si consiglia di cuocere prima i legumi e quando questi stanno bollendo mettere tutto il resto.

E’ possibile trovare questa minestra accompagnata da uova sode per dare maggior forza al piatto.

Ricetta dei churros

Churros

I churros sono dolci tipici del mondo ispanico che potete trovare in Spagna come in Messico, fatti di semplice pastella fritta da mangiare da soli o accompagnati da una cioccolata calda. Esistono versioni di churros ripieni di cioccolata o crema pasticcera, o ancora ricoperti di cioccolato.

In questo articolo vedremo come preprare dei churros base, quelli da gustare da soli o con cioccolata calda.

Ingredienti:

  • 1/4 l di acqua
  • 1/4 l di latte
  • 1/2 kg di farina
  • Olio per friggere

Mettere a bollire latte e acqua in pentolino. Quando comincerà a bollire spegnere il fuoco e mettere la farina e cominciare a girare gli ingredienti con un cucchiaio fino ad ottenere un impasto omogeneo.

A questo punto possiamo prendere l’impasto e metterlo in una tasca da pasticciere o sac à poche e spremere l’impasto in filamenta che poi andranno fritte.

Abbiamo adesso in nostri churros che possono essere cosparsi di zucchero semolato come in foto.

Ricetta originale della Sangría

Sangria Uno degli elementi della cultura culinaria spagnola è sicuramente la sangria, un poncho di vino rosso e frutta fresca che ognuno di noi avrà bevuto durante feste estive. La ricetta originale della sangria probabilmente non esiste, ogni comunità spagnola infatti ha la sua variante ed è difficile dire quale sia quella più antica, così che possiamo essere liberi di farla nel modo che più ci piace, seguendo il procedimento che è comune a tutte. La sangria va preparata al momento di essere servita affinché l’alcool non impregni la frutta e lo zucchero della frutta non alteri il vino, gli ingredienti vanno uniti già freddi e non miscelati e fatti raffreddare insieme. Vediamo un esempio di come fare una buona sangria con pochi elementi, basta avere del buon vino rosso, arance, limone, frutti vari e un po’ di rum. Al vino rosso si deve aggiungere il succo d’arancia (due arance a bottiglia di vino), limone a fettine e frutta a pezzetti (arance, pesche, mele), aggiungere un po’ di zucchero fino a che non si smorzi l’acidità del vino, si può aggiungere ora un po’ di rum che non serve ad aumentare il grado alcolico ma a dare un ulteriore aroma alla bevanda. A seconda delle zone della Spagna si usa anche aggiungere cannella a pezzetti o chiodi di garofano. Inoltre la bevanda può essere diluita con soda o gassosa. La sangria normalmente viene servita in caraffe (jarras) con dei bastoncini di legno che servono per mescolare e aiutare la frutta a scendere lentamente quando viene versata. Una ricetta semplice per una bevanda così saporita che rischia di creare dipendenza, quindi bevete responsabilmente e… buoni festini!